lunedì 9 febbraio 2009

Costruiamo il futuro...ma vaaa!

Domaaani sarà un giooorno migliore vedraaaai…. Così cantava Cesare Cremonini, all’epoca ancora membro dei Lunapop. Ma è davvero così? Esiste davvero questa utopia che è il futuro? Sì, il futuro è un’ utopia. Non si fa altro che parlare del futuro, di come sarà migliore il futuro, di quanto sarà bello il futuro… Nel futuro di una ragazzina c’è l’amore, nel futuro di uno studente universitario c’è un buon lavoro, nel futuro di un padre c’è il vedere il proprio figlio realizzato magari in ciò che sognava lui da ragazzo… Il futuro è appunto un sogno. Non esiste. Perché dobbiamo lavorare per un futuro migliore? Non c’è bisogno di un futuro migliore c’è bisogno di un presente migliore. Lavoriamo per il presente. Il futuro è solo una conseguenza del presente. Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America non perché è di colore ed è una bella novità. Obama è presidente perché il suo motto è “Yes, we can”, che tradotto significa “Sì, noi possiamo”. Non “Sì, noi potremo” oppure “Sì, possiamo farcela”. Noi possiamo ora. Non c’è futuro senza presente.

Costruiamo il futuro, dicono in molti. Io dico no. Dobbiamo costruire il presente. Il futuro è qualcosa di vago, di indefinito. Cosa intendono per “futuro” coloro che ne parlano? Ma soprattutto, sanno di cosa stanno parlando quando infilano il “futuro” nei loro pomposi discorsi?

Con tutto ciò non intendo riferirmi esclusivamente ai politici. L’esempio di Obama è solo uno dei tanti. E’ il più lampante. Rispecchia il desiderio di cambiamento della società contemporanea, stanca di rinvii e fantasie. Io sono una ragazza appena maggiorenne, e nella mia “breve” vita ho passato molti momenti in cui ho sperato nel futuro. Ho sperato che alcune cosa cambiassero dalla scuola media al liceo, ma non è mai cambiato niente. Sto cominciando a perdere fiducia nel futuro. Ma non perdo la speranza. Maledetta speranza. Va a braccetto col futuro, facendoci credere che, nel futuro appunto, tutto sia possibile. Ecco, questo è quello che ci fa arrivare alla conclusione che il futuro è un sogno. Niente è possibile, se non si costruisce sulla solida base del presente. Ovviamente esiste invece la fortuna. La fortuna è l’elemento chiave nella vita se si vuole concludere qualcosa. E’ una marcia in più. Quella spintarella che ti fa entrare e lascia gli altri fuori.

Detto questo, mi ritiro. Vado a studiare. Vado a costruire il mio presente.

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